IL RAPIMENTO DI ROSSELLA CORAZZIN

Il rapimento di Rossella Corazzin avviene nei boschi di Tai di Cadore nel 1975 mentre lei era in vacanza coi genitori in data con somma delle cifre pari al 33 massonico. Tai è una frazione di Pieve di Cadore, comune coi colori massonici gialloblu. Le indagini non decollano, nonostante i messaggi subliminali. A sbloccare lo stallo ci pensa dopo oltre 30 anni Angelo Izzo, salito alla ribalta per i fatti del massacro del Circeo e per un altro doppio delitto da lui commesso. Izzo rivela di aver stuprato la ragazza. Prendendo spunto da quanto scoperto sul blog dell’Avv. Paolo Franceschetti, le sette (ordine della Rosa Rossa e della croce d’oro e il sacro ordine del drago, di stampo templare e militare) dovevano sacrificare una vergine in un rito satanico con 9 uomini presenti. Il rapimento avviene su una Land Rover, su cui una testimone avrebbe visto la giovane. Il racconto di Izzo continua sostenendo che lo stupro è avvenuto presso la villa di Francesco Narducci sul lago Trasimeno. Fra i presenti i membri della banda di Izzo ossia Andrea Ghira e Gianni Guido. Arrivano qui i primi dubbi sulla veridicità completa di quanto affermato da Izzo: un trasporto così lungo (circa 500 km) sarebbe stato rischioso, dato che la vittima avrebbe avuto maggiori chance di fuggire o di chiedere aiuto. Se davvero Guido e Narducci avevano una villa a Cortina, sarebbe stato più facile percorrere quei pochi km per arrivare lì e compiere il rituale. La vicenda aleggia di mistero e di mezze verità, ma certamente il rituale è avvenuto, in quanto il cadavere non è mai stato recuperato. Si tratta comunque di persone molto addentrate nei gangli dell’ordine della Rosa Rossa, tanto che c’è un forte sospetto che sia Ghira che Narducci abbiano inscenato in seguito la propria morte col supporto dei servizi segreti. Ovviamente il fratello di Narducci smentisce che loro abbiano mai avuto una casa a Cortina, ma discendendo da una potente famiglia massonica perugina è chiaro che potrebbe anche mentire per non tradire il giuramento massonico. I presunti resti di Ghira si trovano infatti all’estero dopo un presunto servizio alla legione straniera spagnola da latitante, ma in realtà sarebbero di un parente, mentre di Narducci ricordiamo che il cadavere finito all’obitorio non era il suo, come ben dettagliato dal supercommissario Michele Giuttari. In sostanza, è facile puntare il dito ora contro chi ufficialmente è fuori dai giochi e magari proteggere qualcun altro ancora in vita. Il gioco di scatole cinesi è complesso e di Izzo non bisogna fidarsi al 100%. Donatella Colasanti (la sopravvissuta del massacro del Circo, mentre Rosaria Lopez non ce l’ha fatta) insegna e non si è fatta problemi a puntare il dito contro Piero Luigi Vigna, reo di rendere Izzo collaboratore di giustizia, nonostante i suoi tentativi di fuga dal carcere, garantendogli così delle attenuanti che poi lo hanno portato ad uscire di galera per uccidere ancora (https://fai.informazione.it/839CAA2F-CFC4-4E93-B419-90D41AB356FE/Massacro-del-Circeo-e-altri-dettagli , https://www.donnamoderna.com/news/societa/donatella-colasanti-massacro-del-circeo-intervista-angelo-izzo e https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/notizie-nascoste/33435/angelo-izzo-donatella-colasanti-ora-chi-ha-sbagliato-si-dimetta.html ). Donatella ha pagato con la propria vita le dichiarazioni contro il magistrato, accusato pure dalla moglie di quest’ultimo e della moglie del farmacista Calamandrei di essere il Mostro di Firenze. Infatti, Donatella si è spenta il 30/12/2005, in data con somma delle cifre=13=morte nei tarocchi RWS. Il 13 è anche il n. del girone infernale dei suicidi nella Divina Commedia in cui appare Pier della Vigna. Causa ufficiale della morte? Tumore al seno. Ricordiamo che organizzazioni come la Rosa Rossa si ispirano ai metodi della P2, che mirava a prendere il controllo delle TAC ospedaliere per diagnosticare malattie agli oppositori ed eliminarli in modo pulito. Anche il magistrato Francesco Saverio Pavone che si era interessato della testimonianza di Izzo è morto ma nel 2020, ufficialmente chiaramente per COVID. Da quanto trapela, Pavone si sarebbe occupato di indagare anche su operazione sporche dei servizi segreti con la mafia russa. Francesco Saverio è anche il nome di un famoso Gesuita.

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