IL PARADOSSO: DIFENDERE LA COSTITUZIONE E’ INCOMPRENSIBILMENTE ESTREMISMO!

Mi sono recato presso la polizia per denunciare Facebook e per chiedere i danni dell’immotivata chiusura dell’account Instagram. Ho portato con me 3 pagine di testo ed un paio di prove, ma il pubblico ufficiale ha iniziato subito a dirmi che stavo perdendo tempo, perché loro non possono fare nulla, in quanto Facebook ha la sede all’estero, quindi il reato compiuto in Italia viene comunque considerato come reato commesso all’estero e, citando il codice penale, non possono perseguire reati al di fuori di quelli contro le personalità dello Stato e quindi io vengo etichettato come un Sig. nessuno. L’ufficiale ha utilizzato toni accesi, cercando lo scontro verbale con il sottoscritto, evidentemente voleva avere un pretesto per ammanettarmi, ma non ho assecondato questo giochetto pericoloso e ho mantenuto la calma. La colpa (secondo lui) era mia, perché iscrivendomi al social ho accettato le loro regole e sarei quindi io l’estremista o quello che diffonde immagini pedo-pornografiche, nonostante mi sia occupato spesso del caso Epstein. Applicava la legge dantesca del contrappasso e paragonava quanto successo a me con un soggetto che si iscrive ad una palestra che non vuole accettare l’obbligo di indossare la cravatta. Si tratta di un esempio davvero pessimo, considerato anche che nella lotta libera la mossa della cravatta consiste nello stringere con un braccio il collo dell’avversario. Quindi adesso difendere la Costituzione è diventato estremismo. Ho sempre avuto massimo rispetto delle forze dell’ordine, ma ricordo che loro devono tutelare la gente e non i potentati come Zuckerberg, il quale fra l’altro (andando a fondo della questione con quanto scoperto da Lisa Haven) si è preso meriti non suoi per la creazione di Facebook, che in realtà era un progetto della DARPA chiamato Lifelog che era stato in precedenza bocciato. A chi avevo di fronte non interessava minimamente che il social tuteli chi fa parte di società segrete illegali (violazione dell’art. 18 della Costituzione Italiana e della legge Anselmi) come gli Illuminati (reclutano sul social offrendo soldi sporchi), oggetto dell’argomento del mio ultimo post sul social. Per confermare la loro esistenza, ho anche fotocopiato documenti dal sito ufficiale della CIA (“Bloodlines of the Illuminati” di Fritz Springmeier e “Conspirators’ hierarchy: the committee of 300” dell’ex agente segreto John Coleman). In pratica, i social possono fare quello che vogliono in barba alla Costituzione e vengo anche accusato dall’appuntato di voler fare di tutto ciò una questione politica, al che ho ribadito che se questi censori non vengono fermati ora arriveranno un domani magari anche a colpire ad esempio il Presidente della Repubblica. Dall’altro lato non ho trovato la minima collaborazione o voglia di ascoltarmi seriamente, pertanto sono disgustato. Anche citare in positivo l’ex superpoliziotto Michele Giuttari non è servito a nulla e ho fatto presente che il social (proprio in riferimento al post sul film sul mostro di Firenze) mi ha messo un ignobile avviso con scritto che stavo parlando del COVID. Si poteva quindi indagare sul collegamento fra la setta del mostro e la pandemia, ma siccome non ho potuto depositare la denuncia rimane tutto fermo. Potevano propormi soluzioni alternative (farmi arruolare nell’FBI o mettermi in contatto con loro, ricreare subito il GIDES, ecc.) pur di punire i responsabili anche dei delitti del mostro, ma non è stato fatto e ne sono deluso, mi è stato quindi detto che dovevo rivolgermi alle associazioni di categoria (compresi i sindacati) per accusare Facebook. Chissà cosa hanno detto al signore dopo di me, che voleva denunciare assieme ad altre 9 persone una truffa in merito ad uno schema Ponzi ad opera di società strane e banche con sede in Inghilterra. Anche lì non possono agire perché hanno la sede all’estero anche se commettono reati in Italia? Altro che lo slogan mainstream #andràtuttobene , questa è la disfatta di Caporetto nella guerra contro il cartello finanziario internazionale!

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