ADRIAN LAMO

Adrian Lamo era un hacker che, con la scusa di testare la sicurezza dei sistemi informatici della WorldCom, è riuscito ad hackerare dati sensibili di massoni come Willliam F. Buckley Jr., Jimmy Carter e di aziende come Microsoft (Bill Gates), AOL Time Warner, JP Morgan. McDonalds, Fox TV, Chase Mellon, General Electric. Scoperto in quanto ha messo incautamente il proprio nome fra I dirigenti di una testate giornalistica, Adrian viene arrestato, ma per un tossicodipendente che non sapeva come passare le notti (o almeno così ci viene descritto dai media Adrian) forse non era poi un dramma. C’è da sottolineare però che gli hacker sono sempre presi di mira dalle autorità, mentre dovrebbero essere controllati allo stesso modo anche quelli che sono stati hackerati ma che hanno commesso illeciti dimostrati proprio dai file hackerati. Infatti, Wikileaks entra in questa vicenda e Lamo si schiera contro l’ex soldatessa e whistleblower Chelsea Manning, non condividendo la diffusione del video del 2007 in cui emerge che i militari statunitensi hanno bombardato senza motivo dei civili in Iraq. Dietro a questa manovra si celerebbe l’organizzazione segreta semi-governativa Project Vigilant, che coinvolgeva personaggi come Chet Uber (fonte: https://www.cnet.com/tech/services-and-software/meet-project-vigilant-the-wikileaks-leak/ ).Secondo https://cryptome.org/0002/vigilant-fraud.htm invece non esiste nessun organismo chiamato Project Vigilant, nonostante l’esistenza di un profilo twitter di Uber al link https://twitter.com/chetuber in cui si parla di legami con ex membri dell’NSA. I piani di sorveglianza globale dell’NSA sembrano quelli della serie di videogiochi Watch Dogs, dato che nei file degli FBI compare il cognome Blume nei file di Lamo. Interessante notare che Lamo (residente al 106 di Market Street a San Francisco) aveva messo in evidenza il fatto che tramite la WorldCom si poteva accedere alla Borsa, quindi ai mercati, e non a caso nel 2007/2008 c’è stato il crac finanziario, un altro fatto citato in Watch Dogs 2. La realtà scorre parallela ai videogiochi e anche al mondo del cinema, visto che soprattutto Kevin Spacey si è interessato alla storia di Lamo, tanto da produrre un film documentario “Hackers Wanted” (Trigger Street Productions) su di lui, stranamente mai ufficialmente rilasciato, ma presente in rete grazie al lavoro degli hacker. La denuncia di Lamo ha portato all’arresto della Manning (evidentemente lui non aveva gradito che lei gli avesse attribuito il furto dei video!) e lui è morto il 14 marzo 2018 in circostanze mai del tutto chiarite nella propria casa di Wichita, in Kansas. Si parla di un’overdose di farmaci (ma la quantità non era sufficiente ad uccidere secondo il Dr. Timothy Rohrig, esperto in tossicologia), ma sulla coscia sinistra portava uno strano adesivo con scritto “Adrian Lamo, Assistant Director, ProjectVigilant, 70 Bates Street, NW, Washington, DC.” (fonte: https://filmdaily.co/news/adrian-lamo/ ).Evidente quindi il riferimento alla legge dantesca del contrappasso e al gruppo Zodiac di Rockefeller, nel fattore (Cheri Jo) Bates e Vigilant(i). Lamo sarebbe stato un tester chiave nell’accusa contro Julian Assange, quindi eliminandolo si poteva creare discredito nei confronti del fondatore di WikiLeaks, in alternativa può essere che Lamo avesse cambiato idea e non intendesse più andare contro WikiLeaks. Dai commenti al link https://www.dailymail.co.uk/news/article-7486401/The-murky-final-days-mysterious-hacker-turned-Wikileaks-whistleblower-Chelsea-Manning.html qualche utente ipotizza la pista dei Clinton e dei trafficanti di bambini, dato che nelle conversazioni fra Lamo e la Manning appare il nome di Hillary Clinton e gli scandali di pedofilia in Vaticano (fonte: https://www.ilpost.it/2010/06/20/collateral-murder-le-conversazioni-tra-manning-e-lamo/ ). D’altronde, la sede principale di Worldcom era in Clinton, Mississippi, all’epoca dello scandalo del 2002 inerente a materia borsistica/finanziaria.

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora