RISE OF TOMB RAIDER: 20TH YEAR EDITION

Il miglior modo per omaggiare i 20 anni di Tomb Raider per la Square Enix era rilasciare il titolo Rise Of Tomb Rider con una nuova edizione con DLC inclusi. Il gioco è a dir poco spumeggiante e prosegue gli eventi del reboot di Tomb Raider di qualche anno prima. Lara Croft si è talmente appassionata alle ricerche e agli appunti del padre esploratore che si mette alla ricerca della Sorgente Divina, un componente che assicura l’immortalità. Lara si reca quindi in Siria per cercare la tomba del Profeta, un grande predicatore che assomiglia molto a Gesù Cristo e che aveva scoperto questo dono. Lara trova la tomba vuota e viene assalita dagli uomini della Trinità, un ordine romano che si è infiltrato nella Chiesa cattolica, ma che aveva radici precedenti (aggiungerei massoniche, visto che numerose logge usano il nome Trinità). Il capo della setta è Konstantin, che si rivelerà essere il fratello di Ana, l’ultima compagna del padre di Lara prima che costui fosse stato trovato morto nel proprio studio in uno strano suicidio. Lara riesce a fuggire e torna al maniero Croft in Inghilterra, dove incontra l’amico Jonah. Irrompe però un ladro, che riesce a rubare un elemento importante nelle ricerche dei 2. La ricerca si sposta in Siberia, dove Jonah è costretto a tornare nella tenda, a causa delle condizioni climatiche pessime, con un’enorme quantità di ghiaccio veramente fastidiosa. Lara viene catturata e stringe amicizia con Jacob e sua figlia Sofia, dopo essere fuggita dalla prigione assieme a Jacob. Gli abitanti del villaggio preparano quindi la resistenza contro l’Ordine della Trinità e alla fine hanno la meglio, anche se il rientrante Jonah viene rapito e ferito quasi a morte da Konstantin. Jacob si rivelerà poi essere il Profeta millenario e sfrutta le proprie capacità guaritive per rimettere in sesto Jonah, mentre Lara si addentra nel regno degli Immortali e distrugge la Sorgente Divina, ponendo fine all’esistenza degli Immortali e, a malincuore, del Profeta, che le aveva rivelato di essersi pentito di aver creato un esercito di immortali, perché se il dono viene utilizzato da persone che diventano malvagie si crea un vortice negativo incredibile. Lara riesce quindi in ciò che i sovietici dell’URSS non erano riusciti, ossia sconfiggere gli Immortali della città segreta di Kitez. A morire è anche Ana, che aveva attinto alla Sorgente Divina, in quanto non voleva essere stroncata dal proprio male incurabile. In punto di morte, Ana rivela a Lara di aver amato suo padre e di aver disobbedito ai suoi superiori, che lo volevano morto. Si capisce quindi che è stato l’Ordine della Trinità ad uccidere Lord Croft, ma sul momento clou, un cecchino pone fine definitivamente alla vita di Ana, risparmiando per il momento Lara, che si può così ricongiungere con il ristabilito Jonah. Oltre alla classica modalità avventura con tanto di collezione di reliquie e documenti e superamento delle classiche sfide, si aggiungono la modalità spedizioni e quella relativa al Maniero Croft. In quest’ultima si potranno apprendere molte cose sulla storia dei Croft ed esplorare il maniero, mentre nelle spedizioni bisognerà sopravvivere ad orde di animali e nemici, completando obiettivi e collezionando carte, ma per farlo bisognerà essere connessi ad una rete internet. C’è poi un altro filone narrativo, quello sulla strega Baba Yaga, un personaggio fiabesco che nella finzione videoludica altro non era che Serafima, un chimico imprigionato nel Gulag sovietico,che aveva occupato la valle maledetta, con fiori allucinogeni che mandavano in confusione qualunque ospite. Lara riuscirà comunque a trovare l’antidoto e a salvare Ivan, il nonno di Nadia e compagno di Serafima, riportando in sé Serafima e portandola ad abbracciare Ivan. Tutto è bene ciò che finisce bene.

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