LA MORTE DI ALEXANDER LITVINENKO

L’ex agente dei servizi segreti russi Alexander Litvinenko è transitato all’MI6 dopo dei dissidi con l’intelligence russa. Litvinenko si è fatto notare negli anni per le sue continue accuse contro Vladimir Putin, a cui attribuiva addirittura le responsabilità degli attentati di Londra del 2005. Litvinenko era quindi manovrato da altri dei servizi segreti, che avevano interesse ad insabbiare le intercettazioni illegali del magnate Rupert Murdoch nei confronti dei parenti delle vittime delle stragi. Litvinenko è stato avvelenato in data 1 novembre 2006 (in data con somma delle cifre pari a 11, la carta della giustizia nel mazzo RWS), lui sopravvive per soli 22 giorni, scaricando le colpe su Putin. A causa delle conclusioni affrettate dell’agente dell’MI6 Christopher Steele, le indagini di Scotland Yard si concentrano sui russi, di cui 2 dei 3 sono stati identificati, ma è alquanto ridicolo che si siano davvero portati il veleno (polonio 210) da una centrale nucleare in Russia fino a Londra, facendo scalo ad Amburgo. Il trasporto era molto lungo e, quindi rischioso, guarda caso uno dei russi è pure stato contaminato, ma lui di certo non sarebbe tornato dalla vittima un paio d’ore dopo averlo avvelenato. Più credibile quindi che anche questo russo sia stato vittima del complotto britannico. Non a caso il misfatto è avvenuto all’interno del Millenium Hotel, gestito dalla Hilton a Grosvenor Square, il quartiere dove ha vissuto Oscar Wilde della Golden Dawn e dove c’è un monumento in onore delle vittime dell’11 settembre. A Grosvenor Square è legato anche l’ex capo di Christopher Steele nei servizi segreti, ossia John Scarlett. Un mesetto dopo il misfatto, gli inglesi ripagano il prestito del 1946 agli americani, dovevano quindi fare qualcosa per dimostrare la propria fedeltà di alleati e quindi dovevano organizzare un’operazione sotto falsa bandiera. Il Millenium Dome è un progetto seguito da Lord Falconer, ex coinquilino di Tony Blair. Il Millenium Fellowship è un programma dell’Atlantic Council, una lobby in orbita NATO legata sia a Henry Kissinger che a George Soros, con quest’ultimo che aveva un rapporto amore-odio con Boris Berezovsky, amico di Litvinenko additato dai media russi come il mandante del misfatto assieme allo scienziato Alex Goldfarb, presunto uomo CIA molto vicino a Soros, finanziatore dei suoi progetti di combattere la tubercolosi nelle carceri siberiane. Lugovoy (l’agente contaminato sospettato di aver avvelenato Litvinenko) è un ex dipendente di Berezovsky. Nello studio di Berezovsky sono state trovate tracce di veleno e lì la vittima aveva fotocopiato il dossier consegnatogli dal giornalista Mario Scaramella, contenente i nomi dei politici aventi legami col KGB, fra cui figurava l’allora Premier italiano Romano Prodi, membro del club Bilderberg e della Commissione Trilaterale di Rockefeller con un passato in Goldman Sachs e famoso per la seduta spiritica che veicolava messaggi subliminali inneggianti il Priorato di Sion attraverso GradoLI durante il sequestro di Aldo Moro. Pur essendo comunista, Prodi era quindi in realtà anche filo-americano, ma poteva aver interesse a mettere a tacere certe voci di discredito e ciò spiegherebbe l’arresto di Scaramella a Napoli avvenuto nei giorni successivi alla morte di Litvinenko. C’è un fondo di verità nel rapporto su alcuni dei nomi ed il dossier poteva essere un pretesto per far cadere l’esecutivo retto da Prodi, quindi andava fermato dall’elite. Nella Commissione Europea il Mortadella aveva come consulente Antonio De Lecea, un membro dell’Atlantic Council (fonte ufficiale: https://www.atlanticcouncil.org/expert/antonio-de-lecea/ ). Berezovsky vantava anche molti possedimenti in Spagna e proprio in terra iberica l’Europol si è messa a dare la caccia a numerosi hacker russi, fra cui spiccava il gruppo Annunak, che richiama gli Annunaki. Tornando all’avvelenamento, fa sorridere che le tracce di veleno siano state trovate nella tazzina dell’hotel dopo 49 giorni e che le autorità si siano messe a seguire ovunque le tracce di veleno, pure all’interno di voli di linea. Nonostante l’elevata pericolosità delle sostanze tossiche, sono bastati alcuni controlli medici per uscire dalla situazione senza bisogno di lockdown alcuno. La scelta del polonio come strumento letale nei confronti di Litvinenko è stata fatta, in quanto si tratta di un prodotto che emette particelle alpha. Il termine richiama sia l’Alpha Group nel senso della divisione antiterrorismo russa ma anche il gruppo bancario citato nel report di Steele sul Russiagate. Considerato che Berezovsky ha avuto una rivalità con l’Alpha Group, è chiaro su chi dovevano ricadere le colpe. Da segnalare anche che, come confermato dal CDC al link https://link.springer.com/article/10.1007/s13181-010-0090-x, la contaminazione da polonio 210 può avvenire in soluzione solubile anche a causa di esposizione a foglie di tabacco, una pista chiaramente sottovalutata dagli inquirenti. Contaminazione da polonio-210 è stata rinvenuta anche nelle miniere di carbone ed il giorno prima della morte di Litvinenko avviene l’esplosione presso la miniera di carbone di Halemba, a cavallo fra i 2 round delle elezioni locali, che hanno visto in netta risalita il partito di Donald Tusk, che sarebbe divenuto un’importante pedina nella massonica UE.

 Berezovsky si reputava però un bersaglio del Cremlino, tanto che ad un certo punto (in data con somma delle cifre pari al 7 rosacrociano) grazie ad una segnalazione dell’MI5 di Eliza Manningham-Buller, viene arrestato dalla polizia un presunto terrorista, che poi viene scagionato per assenza di prove, ma intanto i giornalisti potevano avere il loro articoletto con la stupidata quotidiana da dare in pasto alla gente. Curioso anche che la Manningham-Buller sia la figlia di Reginald, avvocato imparentato coi Guinness ed ex parlamentare che aveva fatto sparire e ricomparire carte importanti nel processo contro il medico John Bodkin Adams, accusato di moltissimi omicidi di pazienti. Buller sulla carta doveva far processare Adams, ma consegnò i documenti dell’accusa alla difesa del cliente, commettendo un errore imperdonabile che consentì ad evitare l’impiccagione del medico, che avrebbe destato preoccupazione al Governo ed alla Corona inglese. Reginald era fra i mandanti dei delitti di Beenham che hanno portato all’incriminazione di “Polifemo” David Burgess, per coprire un’operazione militare su larga scala ideata dal club MacNab, per indicare il nome in codice dei mandanti per rifarsi al libro di John Buchan. Guarda caso ad occuparsi della morte di Litvinenko è lo scrittore di thriller e di romanzi di spionaggio Andy McNab, un ex militare che aveva già pubblicato un libro sull’operazione Dark Winter, che si basava su un test militare con simulazione di arma batteriologica. Berezovsky era amico di Jack Rosen e di Neil Bush (il fratello di George Bush) e ha avuto dei contenziosi con l’Alfa Bank di Mikhail Friedman, il che spiegherebbe anche la necessità di puntare i riflettori su Friedman nell’ambito del fascicolo sul RussiaGate di Steele, sebbene la morte di Berezovsky suona come un anomalo suicidio, evidentemente era a conoscenza di molti segreti e doveva essere messo a tacere…

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