L’OMICIDIO DI RITA ELLIS

Rita Ellis lavorava per la base Halton della RAF, l’aeronautica inglese. Rita è stata uccisa l’11/11/1967, in data con somma delle cifre pari a 27. Il cognome Ellis nella sua versione francese deriva da giglio, il simbolo rosacrociano del Priorato di Sion. L’11/11 è il giorno della memoria in Inghilterra, in cui si commemorano i caduti delle guerre. Si tratta di un evidente delitto rituale. Il fiore di riferimento è un papavero rosso. La vittima è stata strangolata con le mutandine e picchiata dopo aver subito violenza sessuale in Rowborough Chase, una zona boschiva con logo rosacrociano RC nelle vicinanze della base. Rita doveva incontrarsi col comandante Royston Watson per fare da babysitter alla sua famiglia. Watson e la vittima non si conoscevano, quindi è molto probabile che qualcuno si sia presentato alla base con una macchina bianca, spacciandosi per Watson, stesso cognome dell’assistente di Sherlock Holmes creato da Arthur Conan Doyle della Golden Dawn. Il vero Watson infatti aspetta infino l’arrivo di Rita ed è chiaro che il killer è qualcuno della base, utilizzata per la prima volta nel 1913 su volontà del nobile Alfred de Rothschild e di Lord Kitchener, un militare di alto calibro. Pure la regina Elisabetta II si era recata alla base nel 1952, segno che l’elite gradiva molto questa zona. I Rothschild sono legati ai Reali mediante la Banca d’Inghilterra, che più volte hanno diretto. Le persone da interrogare sono tante, ma le indagini chiaramente come sempre non decollano, perché dietro ci sono persone molto potenti. Si vocifera del coinvolgimento di un ospite americano, magari un collega del killer di Beenham. Il misterioso uomo viene descritto con età fra i 25 ed i 30 anni e nei giorni successivi stupra e colpisce un’infermiera alla testa con un oggetto. La vittima sopravvive e così il maniaco tenta di approcciare una quindicenne, che si salva e fornisce un identikit alle forze dell’ordine molto simile a quanto indicato dall’infermiera. La madre di Rita Ellis non riuscirà purtroppo ad avere giustizia in tempo, in quanto muore a 27 anni esatti dalla morte della figlia, nel medesimo giorno. Anche lei è stata sacrificata ritualmente, perché la famiglia è il più grande incubo della massoneria. 2+7=9=carta dell’eremita nel mazzo RWS, il che significa che il killer era qualcuno che si spostava spesso, ritirandosi in luoghi isolati. Si tratta quindi di qualcuno dell’aeronautica, ma i rapporti dell’investigativa verranno desecretati soltanto nel 2070. A tentare di riaprire il caso negli ultimi anni è stato Peter Beirne, capo del team di revisione dei casi di delitto che non fa una gran figura presentandosi con tanto di rosa rossa sulla giacca. Beirne è uno di quelli che si era occupato dei delitti di Beenham, accusando fortemente David Burgess. Nell’organico dell’aeronautica dell’epoca figurava Dennis Rader, il BTK killer, esperto in strangolamenti e torture. Rader era ossessionato dallo rubare la biancheria intima alle vittime, il che può essere interpretato come il trofeo da recuperare per ricordare lo strumento utilizzato nel suo primo delitto. Anche l’uso di corde dei delitti di Beenham richiama in parte il modus operandi di Rader. Rita Ellis viveva nel 7° blocco (stanza n. 314) della base e Rader è un termine germanico che deriva da ruota, elemento cardine della settima carta degli arcani maggiori del mazzo RWS, ossia il carro. A togliere dai riflettori Rader ci pensa però l’identikit fornito dall’infermiera e questo articolo della Gazzetta di Londra (https://www.thegazette.co.uk/London/issue/40250/supplement/4617/data.pdf ), in cui emerge che la Regina d’Inghilterra ed il Presidente statunitense Eisenhower conferirono delle onorificenze nel 1954 per le operazioni fatte in Corea. Fra i premiati c’è anche Royston Watson, il comandante che si doveva incontrare con Rita. Non è esplicitamente scritto, ma è chiaro che si trattasse dell’Operazione Strangle (strangolamento), quindi la regia di fondo di questi avvenimenti è stata scritta dall’aviazione e dalla Corona inglese, con coinvolto anche Watson, il quale sapeva bene chi era materialmente il killer e lo ha difeso.Non mi stupirei se il cognome effettivo dell’assassino fosse Holmes, come l’investigatore di Conan Doyle.Va verificato necessariamente se uno dei killer che interpretavano lo strangolatore di Boston si è arruolato nell’aeronautica, in quanto lo strangolamento con indumento intimo attorno al collo della vittima è un marchio di fabbrica proprio dello strangolatore. E’ questa la pista primaria da seguire nell’indagine. L’onoreficenza è di 13 anni prima del misfatto e ciò spiega come mai il tempo di desecretazione dei documenti è di 103 anni (lo zero non conta a livello esoterico, quindi la somma teosofica delle cifre di entrambi i valori è sempre pari a 4, la carta dell’Imperatrice).

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora