DER BACHELOR: UN MESE DOPO

Ieri su RTL è andata in onda la puntata di Der Bachelor, ambientata un mese dopo il termine del dating show. Si inizia subito con i flashback dell’avventura, iniziata con il raccomandato Niko con 22 donne all’interno della medesima villa. Seguono le eliminazioni di rito dal programma e, soprattutto, i famosi baci ed abbracci del protagonista con almeno 5 donne. Niko entra in studio visibilmente preoccupato, tiene la testa bassa dimostrando paura di guardare in faccia le altre persone, conduttrice compresa. Un atteggiamento tipico di chi ha qualcosa da nascondere o che si arrampica sugli specchi. Lui, nonostante la titubanza, sostiene di aver fatto scelte giuste anche quando commetteva degli errori, perché ha sempre scelto col cuore. In quel momento immagino la reazione di un mio compagno di classe delle medie, che aveva scritto in un compito di musica che gli strumenti musicali a fiato erano “gitara, violino e pianoforte” e che aveva preso quindi un brutto voto. Se la prof. avesse ragionato come Niko, gli avrebbe dato 10. Torniamo all’antieroe scapolo Niko, che poi ammette con un ossimoro di aver portato in finale Stephie per una decisione di testa, ma poi termina l’azione concludendo a lato, scaricando Stephie. La conduttrice chiede al rampollo se lui stava continuando la relazione con Mimi, che lui aveva definito essere la donna dei suoi sogni durante la finale. La storia d’amore più corta dell’ultimo ventennio era già terminata il giorno dopo: Mimi si era fatta trascinare dal vortice di emozioni e non era innamorata del concorrente. Avevo già scritto settimana scorsa che la storia non sarebbe durata, ma nessuno mi ha fatto gli applausi. I riflettori si spostano poi su Michelle, la grande sofferente di questo reality, ripescata e poi scartata clamorosamente in finale. Niko riferisce di pensare ancora a lei e meno male che lui indovinava le scelte anche quando le sbagliava… Michelle comunque non torna indietro ed il suo sguardo è quello che deve avere una vera donna quando viene trattata come una figurina dell’album Panini. Non trovando riscontri positivi da Michelle (che deve smaltire la delusione dopo un amore sincero), il collezionista di baci cambia versione e sostiene di non aver interesse a cercare una fidanzata. Ma come? La prima cosa che aveva detto quando si è presentato era: :<<Spero di trovare qui la donna della mia vita!>>. Parola d’ordine: incoerenza. Ma d’altronde lui è il figlio di un politico che ha la poltrona attaccata al sedere, come tutti gli altri che vengono sponsorizzati dall’anti-Stato. Lui nel frattempo ha guadagnato altri 30.000 follower su Instagram e addirittura un paio di complimenti immeritati da alcune ex concorrenti, che tentano persino di farsi ripescare da questo squallido individuo, che i media vogliono imporre alla gente come il super figo dei tempi moderni. D’altronde, l’idiota rasenta la perfezione nella 22a carta del mazzo di carte RWS quando appaiono le rose rosse come nello show del Bachelor. 22 come il calibro della Beretta del mostro di Firenze e come il paradosso del comma 22, che in una versione attualizzata si riassume con “Persone col QI prossimo a 130 vengono ritenute intelligenti, ma come si fa a ritenere intelligente uno che uccide le coppiette e che preferisce l’odio all’amore?” A me invece il profilo Instagram è stato chiuso perché i potenti non gradivano che mi occupassi del caso del mostro di Firenze. Vogliono insabbiare la verità dopo aver già ucciso diversi testimoni. Ritengo giusto quindi mettere in evidenza questo fatto proprio oggi, durante il Dante Day, la giornata in onore del poeta da cui ha preso spunto il mostro stesso. Io non salgo sul carro del vincitore, io sto dalla parte delle vittime e non da quella del gruppo dello Zodiaco di gente come Salvador Dalì e Man Ray, ritenuti artisti di grande valore dai giornalacci mainstream quando in realtà odiavano le donne ed amavano le mutilazioni rituali. Io sono orgoglioso ogni giorno di non far parte di queste sette, nonostante i killer abbiano ottenuto scatti importanti di carriera e abbiano fatto troncare la carriera dei meritevoli. La verità è che si può fondare un mondo sull’onestà e sull’amore, ma per farlo la società deve capire che l’alternativa alla società attuale esiste, ma è nascosta nelle pagine da scrivere del nuovo romanzo “Stefano l’eroe”, totalmente diverso da quello incompleto del Gesuita James Joyce, in quanto qui l’eroe non è figlio di Ulisse, ma lavora assieme al popolo per porre fine all’Odissea di crimini.

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