L’OMICIDIO DI DOROTHY THOMAS

Ad integrazione dei precedenti articoli, ho scavato a fondo su un altro delitto irrisolto di Tallahassee, in Florida. Siamo nel 1957 e a morire è Dorothy Thomas, all’interno della propria lavanderia. La vittima viene massacrata con 36 coltellate in data con somma delle cifre pari a 37. il 37 fa riferimento all’angelo Haniel, associato al pianeta Venere ed alla settima sephirot (Netzach) dell’albero della vita nella cabala ebraica. Haniel è uno dei 7 arcangeli, i quali figurano nel pentagramma di Salomone, il cui tempio ha 2 colonne: Booz e Jachin. Da tenere presente che il sistema di codifica di Zodiac era quello delle Harvey Balls della Booz Allen Hamilton legata all’NSA ed al CFR. 3+6=9=carta dell’eremita nel mazzo RWS, mentre 3+7=10=carta della ruota della fortuna nel mazzo RWS, ruota come la centrifuga della lavatrice. Il n. civico è il 633 della strada Tennessee ovest. Lo stato del Tennessee è il 36° più grande degli Stati Uniti legato al progetto Manhattan (con Oppenheimer che era prof. di fisica all’università di California Berkeley sponsorizzata dagli Hearst) e prende il nome dall’omonimo fiume. L’eremita è legato al segno zodiacale della Vergine e viaggia sotto il segno di Nettuno, che rappresenta l’elemento dell’acqua. Come riportato da: http://www.esonet.it/News-file-article-sid-207.html , il viaggiatore deve completare la traversata del mare assorbendo il sale e diventando sordo ai richiami della forma animale, così come Ulisse nello stretto fra Scilla e Cariddi. La scena del crimine (lavanderia) richiama appieno l’acqua e la vittima giaceva in un lago di sangue. Considerata la rapidità del killer, il delitto così efferato nel bagno richiama molto quello di Simonetta Ferrero (il delitto della Cattolica), quindi Zodiac in versione Ulisse dovrebbe essere il primo della lista dei sospettati. 21enne, il poliziotto militare poteva vantare della protezione del poliziotto Joyce, che porta il cognome dell’autore dell’Ulisse, James Joyce. Joyce concentra le indagini sul marito della vittima, ma nonostante rilevi che il test del poligrafo non sia stato convincente, decide di non pressarlo oltre, lasciando il caso irrisolto. La gente comune sospetterà negli anni successivi di corruzione del reparto, ma nessuno viene incriminato. In “Clay” di James Joyce si parla del paragone fra il personaggio di Maria e la figura di Maria Maddalena di Magdala (città che sorgeva sulla sponda occidentale del lago Tiberiade), venerata dai Templari/Giovanniti come i Rosacroce. Si parla così delle “case Magdalene” gestite da suore e nel termine inglese coniato per indicare l’istituto compare “Laundry”, ossia “lavanderia”. In tali case, la Chiesa cattolica (grande nemico dei Rosacroce) accoglieva le ragazze orfane o immorali. La vicenda letteraria è ambientata a Dublino, città in cui scorre un fiume dal colore rosso sangue. La narrazione prosegue poi con l’”Ulisse” di Joyce, in cui le lavandaie diventano simbolo di espiazione sessuale (fonte: https://muse.jhu.edu/article/725536 ). Ad una ventina d’anni di distanza dalla stesura del libro, sarebbe arrivato l’esercito a Dublino. La lavandaia è anche una figura chiave nelle poesie di Giovanni Pascoli, che aveva scoperto il significato esoterico della Divina Commedia. Anche il nome della vittima è stato scelto in base a criteri esoterici: Joyce utilizzava infatti la tecnica narrativa del flusso di coscienza, così come Italo Svevo e Dorothy Richardson, deceduta nel 1957 un paio di mesi prima del delitto di Dorothy Thomas. Chissà poi se l’ossessione di ficcare un calzino in bocca alle successive vittime del killer (massacro delle famiglie Sims e Bricca) abbia proprio a che fare con la lavatrice.

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora