KENNETH MCDUFF

Pure il serial killer Kenneth Allen McDuff è un prodotto della massoneria rosacrociana. Nato a Rosebud (=petalo di rosa), McDuff rappresenta al meglio il personaggio teatrale MacDuff dell’opera “MacBeth” del rosacroce Francis Bacon, in arte William Shakespeare. La firma del delitto è dovuta al fatto che Kenneth soffoca la vittima (Edna Sullivan) con un manico di scopa. Tale oggetto è tradizionalmente visto come la cosa che viene cavalcata dalle streghe, che appaiono in MacBeth per esprimere delle profezie, che terminano con MacDuff che elimina il re MacBeth. In realtà Kenneth McDuff il giorno 6 del mese di agosto del ’66 uccide il fidanzato della Sullivan ed il relativo cugino con 6 colpi, in modalità rituale satanica. Shakespeare e le streghe erano trattate anche nel cartone del coniglio Bugs Bunny della Warner “A Witch Tangled’s Hare” del 1959 e nel 1971 Roman Polanski esce con la sua versione del film “MacBeth”, diversa da quella di Orson Welles. Il violentatore Polanski (accusato dalla whistleblower Marianne Bernard) era anche legato al comparto militare e ad Anton LaVey, come già visto nel caso Charles Manson. Il complice di McDuff era Roy Dale Green (=verde), anche lui scelto in base a criteri esoterici. Infatti, in MacBeth, quest’ultimo trasforma l’oceano verde in rosso. In realtà Green (in preda ai sensi di colpa) tradisce il collega e confessa tutto agli inquirenti, che ammanettano entrambi. McDuff continua a chiedere insistentemente la libertà vigilata e la ottiene (nonostante i suoi tentativi di corruzione della giuria) grazie alle politiche di Bill Clements, l’allora Governatore del Texas che pensava di risolvere il problema di sovraffollamento delle carceri attraverso indulti. Evidentemente, i suoi manovratori massoni che si proclamano maestri nell’arte della muratoria e delle costruzioni nella massonica città di Temple (Tempio), sono più bravi a distruggere che a creare, mirando a farci vivere con una situazione di pericolo costante. Legato sia a Nixon che a Gerald Ford e a Donald Rumsfeld, Clements era quindi a servizio del Deep State. A scrivere una versione aggiornata di MacBeth sono stati Arthur Sullivan (ecco spiegata la scelta esoterica della vittima!) e William Randolph Hearst (6 lettere), il magnate delle telecomunicazioni, la cui figlia è stata reclutata dal fronte di liberazione simbionese per seminare caos e distruzione. Hearst fu proprio l’ispiratore del film di Welles “Quarto Potere”, in cui emerge l’importanza della rosa rossa all’interno della piramide del potere. Fra l’altro, i massoni Hearst (Rosa Rossa/Illuminati) possedevano un castello (come quello di MacBeth), legato proprio al film sopra citato. Quindi gli Hearst sono certamente coinvolti nella pianificazione del delitto, ma non finisce qui: l’avvocato James Baker all’epoca lavorava per lo studio legale Andrews Kurth, che aveva fra i clienti il texano Howard Hughes, aviatore ben addentrato nel settore della difesa che aveva pure uno zio ben inserito ad Hollywood. Hughes era pure il datore di lavoro del killer Patrick Kearney ed è un personaggio citato anche nel film di Orson Welles “F come falso”. McDuff viene poi rilasciato sia nel 1989 che nel 1990 e torna ad uccidere, ma cambia il modus operandi, concentrandosi sullo strangolamento di prostitute o di sue studentesse. Come si possa inviare un individuo del genere a scuola per farlo lavorare in ruoli educativi importanti non è comprensibile, così come gli inquirenti lo abbiamo marcato a zona e non a uomo, permettendogli di smarcarsi facilmente, riuscendo addirittura a fuggire col proprio pick-up durante un inseguimento notturno con vittima a bordo del veicolo. Ad ogni modo, finalmente nel ’92 McDuff viene arrestato definitivamente, con l’accusa di narcotraffico, per poi essere incriminato per alcuni sadici delitti, grazie alla collaborazione di Alva Hank Worley, il secondo complice di McDuff che lo consegna agli inquirenti. Strano comunque che McDuff girava con documenti falsi, ma gli inquirenti inizialmente non se ne erano accorti, arrestandolo e schedandolo sotto falso nome.

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