IL CASO DAN JOHNSON

Dan Johnson era il fondatore della chiesa Heart of fire (=cuore di fuoco), derivata dal nome di un tipo di rosa. Johnson passa alla ribalta negli anni ’80 per aver tentato di frodare l’assicurazione ingaggiando 2 uomini per distruggere la propria Cadillac Coupe DeVille . Nel 1998 si fa prestare dei soldi da una donna, non restituendoli indietro e dando le colpe alla banca di Louisville che ha il giglio rosacrociano e del Priorato di Sion come simbolo, così come il comune stesso. Nel 2000 a ridosso del 13/6/2000 (1+3+6+2=12=impiccato/suicida) avviene un incendio presso la chiesa del pastore Johnson. I segnali di fumo non funzionano, l’allarme manca oppure è disattivato e così si alimentano i sospetti che il rogo sia un modo per truffare l’assicurazione, visto che il gruppo era spesso a corto di soldi. Un testimone nota infatti una Cadillac DeVille bianca allontanarsi velocemente dalla scena del crimine guidata da un misterioso biondino. Johnson accusa il KKK del rogo, ma il movente non è credibile: il KKK non avrebbe avuto motivo di accanirsi contro il pastore per una semplice sua presenza alla recente marcia contro il clan. I rapporti investigativi dei Federali rivelano che fra le auto di proprietà della chiesa c’era proprio una Coupè DeVille bianca. Inoltre, la sede del locale aveva 13 come somma delle cifre e Johnson aveva accusato il Diavolo (=Devil) del misfatto, citando anche un versetto biblico con somma delle cifre pari sempre a 13 oltre ad un’altra frase “Gerusalemme deve essere bruciata prima di essere ricostruita!”. La vicenda cresce d’intensità quando Johnson si candida in politica coi repubblicani e viene eletto, guadagnandosi così la fiducia di Donald Trump, ignaro dello scandalo che stava per travolgere il compagno di casacca. Nel 2017 il KyCir (comitato giornalistico investigativo del Kentucky) esce allo scoperto con un rapporto contro Johnson, accusato di stupro da Maranda Richmond. Il misfatto sarebbe avvenuto il 31/12/2012 (somma delle cifre=12). La vittima aveva all’epoca 17 anni e frequentava la chiesa, in quanto era amica delle figlie di Johnson alla scuola di Bullitt County. La Richmond aveva trovato il coraggio di denunciare l’aggressore soltanto ad aprile 2013, ma le indagini non portano a nulla. La vittima presenta fra le prove un messaggio inviato da Johnson a lei 7 rosacrociani giorni dopo l’evento, in cui lui si scusa per quanto accaduto, sostenendo di essere stato sotto effetto di droghe ma di essere orgoglioso di suo figlio Boaz. Il messaggio si chiude con “tuo futuro marito” e chiamare un figlio in onore di una delle colonne del tempio di Salomone non è da tutti, forse era un suo modo per dimostrare devozione alla cabala ebraica od alla Booz Allen Hamilton, che ha il QG proprio in Virginia e che ha diversi Johnson nell’organico. Richmond è in Virginia. Il figlio Boaz è stato coinvolto in un incidente in moto nel 2011 e la sua vita è stata prontamente salvata da 2 medici dei militari fuori servizio. Tempismo perfetto, in pratica, ma torniamo al padre, il quale 2 giorni dopo lo scandalo muore lungo il fiume “sale” in prossimità della strada Greenwell Ford dopo aver pubblicato un messaggio criptico su Facebook in cui annuncia la propria innocenza, ma afferma che lo stress post-traumatico che sta affrontando da 16 (1+6=7) anni lo aveva vinto, portandolo alla morte ed incolpando Satana di tutto ciò che era accaduto, includendo un riferimento all’undici settembre. Ma se le indagini erano ferme e non intendeva dimettersi dall’incarico politico, perché spararsi in quel luogo isolato? Il giorno della morte è il 13/12, il giorno di Santa Lucia, nella cui notte precedente i bimbi sono soliti a mettere fuori di casa un piattino con del sale grosso e farina di mais per l’asinello. Inoltre, Dora Greenwell scrisse il libro “le rose di Londra” e la somma delle cifre della data è 17, che è anche l’età che aveva Maranda al momento dello stupro e l’età di Jessica Dawn Dishon, un’altra ragazza uccisa 18 anni prima nello stesso luogo e frequentante la stessa scuola di Maranda. 3 volte 17 fa 51, il più alto grado del Priorato di Sion. A dirigere le indagini sul caso di Jessica è stato inizialmente la recluta David Greenwell, che ha lo stesso cognome del luogo di ritrovamento del cadavere. In pratica, la firma perfetta dell’assassino e ciò spiegherebbe come mai c’è stata incuria nel conservare i reperti della vittima e si è tentato di incriminare il primo che passava per la strada, ossia David “Bucky” Brooks. Ciò spiegherebbe anche come mai non siano stati eseguiti subito i rilievi sulla Pontiac Sunfire della vittima, parcheggiata comodamente davanti a casa della vittima e contenente il suo telefono (con digitato 9, in quanto molto probabilmente stava tentando di chiamare il 911) ed una scarpa, che rimanda ad un elemento rituale biblico ebraico. Sunfire significa “fuoco solare” e, dato che la vittima è stata rapita in data con somma delle cifre pari a 11=giustizia e segregata per 1/2 giorni, c’è stato un abuso sessuale (secondo i Federali) e poi il delitto, con il corpo trascinato una seconda volta per renderlo visibile al pubblico, dopo 17 giorni dalla scomparsa. Il 17° arcano maggiore del mazzo RWS della Golden Dawn è la stella, che è anche il simbolo del badge dei poliziotti. Il 17/9/1999 si insedia Romano Prodi come Presidente della Commissione Europea, per la gioia dei massoni. Greenwell è stato promosso a sceriffo di B. County 11 anni dopo ed era grande, grosso ed insospettabile e potrebbe aver fatto un patto con Johnson, il che spiega come mai nessuno abbia indagato quando Maranda si è recata al comando per denunciare lo stupro. Evidentemente poi Johnson è diventato un testimone od un complice scomodo da eliminare. In carcere ci finisce però Stanley Dishon, lo zio di Jessica, il quale viene incriminato per aver abusato 6 ragazze della propria famiglia, compresa Jessica. E qui casca in parte il palco: se lui era davvero così possessivo e nessuno si accorgeva di nulla, perché arrivare ad uccidere, sequestrando di forza la vittima anche se non era necessario? Dishon ha aperto la via per il patteggiamento, ma si ritiene innocente. Sa di essere colpevole di altro, ma il delitto non è stato commesso da lui. A completare il quadro c’è l’indagine interna che ha subito il dimissionario Greenwell nel 2017, in cui il suo vice Christopher Mattingly lo accusava di complicità nel narcotraffico del cartello messicano, legato alla CIA se nel frattempo non hanno perso il vizietto di gestire gli sporchi traffici smascherati dal bravo giornalista investigativo californiano Gary Webb. Negli affari era coinvolto anche il latitante messicano Raymundo Carillo. Non ci sorprende quindi che le indagini dirette dallo sceriffo sulla morte di Donald Ash non abbia portato ad alcun risultato. Ash era un tecnico della AT&T, ditta avente come AD Randall Stephenson, membro del CFR, della Tavola Rotonda degli industriali e del forum mondiale sull’economia. L’azienda è finanziata dai Rothschild e che era in procinto di sponsorizzare Tiger Woods al momento del delitto (8/1/2009, in data con somma delle cifre pari a 20, 20 giorni prima dell’inizio del forum mondiale sull’economia a Davos, presieduto dal fondatore Klaus Schwab). Uno dei direttori dell’OCSE nel 2009 era Ken Ash, mentre il segretario generale è il messicano Angel Gurria ha studiato ad Harvard ed era presente nel 2009 al forum di Davos). Un altro duplice omicidio irrisolto con indagini dirette dallo sceriffo è avvenuto il 20/7/2016 (somma delle cifre=18=grado massonico di cavaliere rosacroce) intorno alla data rituale della Maddalena (22 luglio 2016) e coinvolge i coniugi Melissa Thompson (di 51 anni con sorella di cognome Johnson) e Craig Ickes. La loro casa è stata bruciata ed il cadavere di Craig è stato trovato nella stessa via dove abita lo sceriffo. Come potete vedere, dietro a questi tragici avvenimenti c’è una potente regia esoterica massonica che agisce su scala mondiale.

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