LA STRAGE DI DUNBLANE

Secondo David Icke anche l’autore della strage scozzese di Dunblane Thomas Watt Hamilton assumeva il Prozac. In data con somma delle cifre pari a 32, il killer uccide 17 persone e ne ferisce altre 15 (15+17=32), per poi suicidarsi (32+1=33=più alto grado della massoneria di rito scozzese) improvvisamente nella palestra, segnale che era stato programmato per uccidere e suicidarsi, dato che le forze dell’ordine non erano neppure  giunte sul posto. Hamilton rappresenta al meglio la Booz Allen Hamilton e mediante l’operazione l’organizzazione riesce ad accanirsi contro i bambini, oggetto del desiderio dei pedofili internazionali. Hamilton era noto agli inquirenti per aver fotografato spesso i bimbi mezzi nudi, ma nessuno aveva pensato di arrestarlo, come spesso accade con chi poi commette atrocità.  Il killer prima di colpire aveva scritto una lettera alla Regina Elisabetta II, la quale assieme al Principe Carlo si interessa molto di questa vicenda, anche se è più probabile che ci sia un coinvolgimento del Principe Filippo, che voleva testare gli effetti del Prozac in previsione del futuro omicidio di Lady D, considerato che nel sangue dell’autista (come riferito sempre da Icke) c’era del Prozac, il che spiega come mai il guidatore si sia messo a correre forte in galleria, anche se la vettura era stata sabotata dai servizi segreti su ordine del Principe, come confessato dall’ex agente dell’MI5 John Hopkins in punto di morte. In riferimento alla strage, arriva ben presto la firma dell’ordine della Rosa. Vengono infatti portate le rose del negozio Cockers Roses di Aberdeen (quella Gwen Mayor e quella dell’innocenza) in una rotonda. Ogni anno si assegna ai migliori studenti il vaso di rose in onore della vittima Gwen Mayor (la maestra). A criticare le vittime 13 (=carta della morte nel mazzo RWS) anni dopo la strage ci pensa il Sunday Express dell’ebreo Richard Desmond, che gestiva anche il canale pornografico chiamato Portland, così come la città delle rose. Residente a Dunblane era anche il politico barone George Robertson, che ha ammesso di aver ospitato Hamilton a casa propria per poi schierarsi a favore delle vittime e promuovere le successive leggi più stringenti contro le armi poi promosse dal collega Tony Blair (Bilderberg, Bohemian Club), non tanto perché siano pacifisti (hanno infatti mandato milioni di persone a morire in guerre inutili) ma perché seguono appieno l’agenda massonica globalista che ha paura che i cittadini possano difendersi dai ladri o da chi vuole togliere la proprietà privata ai cittadini. Robertson ha servito il RIIA, la Pilgrims Society, la NATO, il 21st Century Trust, la Ditchley Foundation, il gruppo Weir ed il Cohen Group e probabilmente chiunque altro sia ricco e potente fregandosi dei problemi della gente, ma non è finita qui. Desmond si è sposato con una certa Janet Robertson, giusto per far capire che certi cognomi non appaiono casualmente nella vicenda. Qualcosa da nascondere certi personaggi potenti lo hanno eccome, dato che in caso contrario non avrebbero secretato i documenti sulla vicenda per 100 anni. Come sempre, vogliono farla franca.

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