IL BANANAGATE

Il bananagate emerse negli anni ’70 quando si scoprì l’uso di numerose tangenti da parte della United Brands (oggi Chiquita) per ottenere riduzioni nella tassazione. Eli M. Black (padre di Leon Black dell’Apollo Management legato a Jeffrey Epstein) era colui che distribuiva le mazzette e si sarebbe suicidato nonostante tale prassi sia fortemente rifiutata dagli ebrei, di cui lui faceva parte. Dopo aver preso l’ascensore per salire al 44° piano, Black si sarebbe divertito a mettere catenacci su catenacci (visibili all’esterno), incastrandoli fra le porte scorrevoli in legno. Poi Black avrebbe tirato su le veneziane e rotto i vetri delle finestre mediante la valigetta. Poco importa se Black tradotto dall’inglese significa “nero” e che la valigetta nera sia una dotazione massonica, secondo la versione ufficiale Black si sarebbe gettato nel vuoto dal palazzo della Pan Am senza lasciare alcun biglietto con le sue ultime volontà. Secondo il figlio, negli ultimi tempi Black avrebbe criticato Israele (quindi il sionismo) e progettava di ridurre il consumo di carburante del 20%, in modo da preservarlo per altre finalità. Nelle 3 persone a cui inviò tale proposta c’era anche Richard C. Gerstenberg della General Motors. Il successore di Black alla United Brands fu David W. Wallace,che in passato è stato anche il consulente generale di Robert Ralph Young. Il caso Wallace fu un evidente delitto rituale avvenuto in Inghilterra negli anni ’30 ad opera della setta Golden Dawn (quella di Jack lo squartatore per intenderci) e si nota il marchio rosacrociano RR. Young aveva lavorato per i Dupont e anche per la General Motors e morì in un inspiegabile suicidio avvenuto nel 1958 in casa propria alle 2 Torri (16*2=32) in data con somma delle cifre pari a 31. Il vicino di casa di Black era Vernon C. Walston, un altro uomo di Wall Street morto nel 1964 con un suicidio anomalo: soltanto l’autista (Gustav Puigdollers) avrebbe saputo degli istinti suicidi del riccone e avrebbe sentito partire lo sparo del fucile mentre stava telefonando alla moglie dal civico 72 (7+2=9). Il medico personale di Walston era Eugene Marcovicci, la cui moglie frequentava la società del New York Cafè. La somma delle cifre della morte di Black è 27 (2+7=9) e nello stesso giorno un passeggero a bordo di un Boeing 747 della Pan Am ha versato benzina da una bottiglia di whisky nel bagno e poi ha rotto l'ago di riempimento da una cartuccia di ricarica di butano provocando la fuoriuscita di fumi. Ha ripetuto questa procedura in un altro bagno e ha acceso un fiammifero, provocando un incendio ed un'esplosione. I 77 passeggeri sono sopravvissuti ed il fuoco è stato spento dall'equipaggio. Mettendo in evidenza il carburante e collegando tutti questi eventi, la General Motors, Wallace (affiliato alla setta degli Skull & Bones tramite la Yale University) e qualche speculatore di Wall Street potevano avere interesse ad orchestrare il tutto, considerato anche che soltanto un insider avrebbe potuto architettare la storia dei catenacci e guarda caso a rompere i catenacci e a sfondare la porta dello studio di Black (come abbia fatto non si sa, forse voleva nascondere le prove) è stato proprio l’autista di Black, James Thomas.

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