I BOMMELEEERS DEL LUSSEMBURGO

Ritengo sia doveroso andare a fondo della vicenda Gladio . L’organizzazione di matrice anglo-americana è stata svelata ufficialmente dal “Divo” Giulio Andreotti(legato all’Anello della Repubblica, al Priorato di Sion e all’Opus Dei, oltre ad essere l’uomo di riferimento di Gelli pur non essendo affiliato alla #P2 ) nel 1990. Andreotti non si è svegliato alla mattina e ha deciso di punto in bianco di fare questa rivelazione, semplicemente doveva essere lui a farlo per motivazioni esoteriche. Nella lista dei 622 gladiatori (peraltro incompleta, per tutelare i soliti ignoti) il primo nominativo è proprio Andreotti Giuseppe. Ecco quindi svelata l’alpha e l’omega, l’inizio e la fine, ma anche il nome originario della setta Golden Dawn. L’organizzazione era già nota ad alcuni addetti ai lavori, in seguito alle dichiarazioni dell’ordinovista Vinciguerra durante il suo processo del 1984. Nel medesimo anno, l’agente della DIA Paul Latinus (a conoscenza di segreti relativi all’organizzazione) viene ritrovato impiccato in Belgio in corte Saint-Etienne (Davignon) con un cavo del telefono stretto al collo ed i piedi che toccano terra. Il caso viene archiviato come suicidio e a nessuno viene in mente la correlazione con un delitto irrisolto delle Isole Vergini di qualche anno prima in cui il killer aveva ucciso una donna con il cavo telefonico. Nei verbali delle indagini pubblicati da Wikileaks appare spesso il termine “Rosieres” ed è un chiaro riferimento rosacrociano, dato anche che alcuni depositi armi di Gladio erano presenti in Olanda vicino a Rozendaal. Fra il 1984 ed il 1986 la tensione è alta in #Lussemburgo , in quanto la banda dei bombaroli “Bommeleeers” colpisce ben 20 volte. I principali obiettivi erano i pilastri dell’energia elettrica della Cegedel , il cui principale azionista era il Governo. Altri attentati riguardano ad esempio la sede della gendarmeria e (sotto falsa bandiera) il consiglio europeo. Le motivazioni degli attentati erano dovute alla necessità di dover spingere con forza verso riforme che spingessero all’integrazione europea. Non a caso infatti nel 1985 c’è stato l’incontro milanese dove si è discusso sui rapporti del comitato Dooge e Adonnino, che spingevano verso gli Stati Uniti d’Europa, proponendo addirittura la tutela delle libertà fondamentali (che oggi vediamo essere intenzionalmente applicata al contrario grazie ai lockdown) e la lotta comune alla criminalità organizzata, che in realtà è un fenomeno interno all’unione stessa e ai suoi manovratori. I successivi negoziati del Lussemburgo portano alla firma dell’atto unico europeo, nella data del penultimo attentato. L’atto mirava a completare il libero mercato interno (comodo alle multinazionali ) ed avviare il primo embrione di unione politica. Ottenuto ciò che volevano, il terrorismo svanisce magicamente e, grazie alle politiche di liberizzazione del mercato volute dalla UE, negli anni seguenti la Cegedel viene ceduta alla multinazionale Enovos, che nel 2009 presentava una quota consistente di azioni possedute dalla ArcelorMittal. Si dice anche che oltre alla NATO anche la nobiltà nera del Granducato fosse coinvolta nell’organizzazione degli attentati, ma alla fine vengono indagati soltanto 9 membri corrotti della Gendarmeria 33 anni dopo. Il loro capo Benard Geiben viene clamorosamente assolto, come se fosse possibile che i suoi colleghi gliel’abbiano fatta 20 volte sotto il naso. Nei primi 3 attentati la somma delle cifre della data era sempre pari a 30, un messaggio subliminale che può indicare il Gruppo dei 30 creato dai Rockefeller ma che più approfonditamente indica (grazie allo spunto dello storico svizzero Daniele Ganser) i manuali sul campo n. 30 e 31 dell’esercito statunitense, firmati dal generale William Westmoreland. A Ganser viene risposto che si tratta di un falso creato ad hoc dal KGB per screditare gli americani, ma non è così, in quanto una copia del documento sarebbe stata in possesso della figlia di Gelli, nascosto nel doppiofondo della valigia assieme al piano di rinascita democratica P2ista. Gelli stesso ammette durante un’intervista ad Alan Francovich su Gladio (al link https://www.youtube.com/watch?v=T5v95u5t284 ) che il documento gli è stato consegnato da un suo amico della CIA, poi arriva il massone Ledeen (B’Nai Brith) a ribadire prontamente che si tratta di un falso.

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